martedì 14 agosto 2012

Without breath

I'm not breathing.
I feel a pleasant warmth that envelops me,
protects around me like a hug.
My body fluctuates in the absense of gravity,
it's immersed in the hot liquid.
I feel love.
I preceive familiar vibration that come from beyond.
Sometimes a moviment about me,
as a shiver throught me entirely.
Moments later a good feeling,
that radiates from the stomac to the head.
I'm satisfied.
My body slowly exspands,
the maternal embrance gently opens, continuing to rock me.
Then cames the day,
a big explosion later on my courageous decision,
desire for freedom, desire for beyond.
All the liquid comes out, I feel stifled.
One last great act of humility, I lover my head
I bow in gratitude, to the place that accepted me.
Then slide in small tunnel.
I'm breathing.

lunedì 16 luglio 2012

Decollo


Piango perchè ti sono grato, maestro della razione
piango perchè ti sono grato, signora dell'emozione
piango perchè ti sono grato, mio grande spirito.
Pace è fatta fra i tre tenori
padre, madre e figlio
prima lontani dentro e vicini fuori,
ora mano nella mano a sciogliere le catene,
pronti ad ammirare il tanto atteso decollo:
il papà, che diventa figlio.

Pp

giovedì 7 giugno 2012

Tsunami

Silenzio.
Solo il ritmico movimento del mare aperto...
Poi un sussulto.
Qualcosa di immenso si è spostato negli abissi.
Sulla riva le onde inconsapevoli,
continuano ad inseguire la spiaggia dorata,
che meravigliosa splende sotto il sole.
Alcune onde abbracciano la sabbia, prima di ritirarsi e recuperare le energie
poi eccole dinuovo nostalgiche ritornare.
Altre si infrangono sugli scogli, impietriti da ciò che stanno vedendo.
In lontananza un enorme muro d'acqua acquista forza e si avvicina.
Intanto il movimento delle onde si fa sempre più frenetico,
hanno difficoltà ad avanzare, sembra quasi una bassa marea.
La spiaggia si allarga, mettendo in luce le zone più umide.
Un attimo dopo arriva il gigante, che tutto si porta via.

pP

Oggi e Domani

Oggi abbiamo un'economia basata sul capitale,
che consuma risorse limitate producendo rifiuti illimitati,
che produce debito per consumare,
che consuma per produrre lavoro,
che lavora per produrre,
che consuma per produrre euforia temporanea,
che produce malessere e consuma l'animo umano.

Domani avremo un'economia basata sulle risorse,
dove produzione, consumi e lavoro non sono più gemelli,
dove si produce ciò che è necessario,
dove si consuma ciò che si è prodotto,
dove si ricicla ciò che si è consumato,
dove si lavora se ce n'è bisogno,
dove si produce benessere e si consuma felicità.

Pp




domenica 22 aprile 2012

Senza fiato


Non respiro.
Sento un piacevole calore che mi avvolge,
intorno a me come un abbraccio mi protegge.
Il mio corpo fluttua in assenza di gravità
immerso in quel caldo liquido.
Mi sento amato.
Percepisco famigliari vibrazioni provenire dall’aldilà.
Di tanto in tanto un movimento intorno a me,
come un brivido che mi percorre interamente.
Qualche istante dopo una piacevole sensazione,
che si irradia dalla pancia alla testa.
Sono sazio.
Il mio corpo si espande lentamente,
dolcemente l’abbraccio materno si apre, continua a cullarmi.
Poi arriva quel giorno,
dove una grande esplosione segue la mia coraggiosa decisione,
desiderio di libertà, desiderio di aldilà.
Tutto il liquido se ne va, mi sento soffocare.
Un ultimo grande atto di umiltà, abbasso la testa
mi inchino in segno di gratitudine, verso il luogo che mi ha ospitato
prima di incanalarmi in un piccolo tunnel.
Respiro.
Pp

mercoledì 11 aprile 2012

dance music

Ballano gli invitati alla festa
la musica è alta, scorrono fiumi di petrolio a inebriare i danzanti
le mani al cielo, saltare, saltare...
e ancora danzare!
Si brinda e si festeggia,
i cocktail a base di greggio si scontrano tra loro,
ai lati della sala i barili dell'oro nero.
Gente che si abbraccia, gente che si bacia,
volano mazzate al di fuori del locale.
La coda davanti al bagno, risate, sniffate,
il fumo nero di una canna.
Una ragazza sul cubo con la minigonna stropicciata,
in pista un ragazzo senza peli a petto nudo.
In un angolo un ubriaco vomita, il deejay sorridendo che alza il volume,
lo spettacolo deve ancora continuare!
La musica che da' energia, perfavore un altro cocktail,
e dinuovo nella pista.
Un barista incendia un bicchiere pieno di benzina,
la sete che si placa.
Un suono sinistro riempie la stanza vuota...
E' la sveglia a fianco al mio letto,
mi tiro su con una bomba in testa, mi specchio, mi guardo,
sono tutto indolenzito.
Come sono tornato a casa?

Pp

martedì 27 marzo 2012

l'evoluzione della scimmia

ma chi glielo ha fatto fare alla scimmia
di evolversi a tal punto
da porsi domande senza risposta?

martedì 20 marzo 2012

L'amachismo


L’Amachismo è un movimento, un rallentamento.
E’ una filosofia di vita, è un invito, perché no, un cambiamento.

L’Amachismo è un modo di pensare,
o forse è una conseguenza del pensiero stesso.

L’Amachismo sposa la comunione, la meditazione, l’autoguarigione,
ha come oggetto di culto l’Amaca, simbolo antico e moderno dell’Ozio,
quel Sacro Ozio sotterrato dal senso del dovere e dal cieco consumismo.

Per l’Amaca rallentare significa godere del panorama,
fermarsi significa riflettere.

Pel l’Amaca ondeggiare significa Vivere in armonia con il Mondo.

I nemici giurati dell’Amaca sono il Dottor Ego, l’Ingegner Iperattivo e la Signorina Competizione.

I principali collaboratori dell’Amachismo sono Padre Ambiente, Sorella Libertà e la Signorina Cooperazione.


Pp

Padre Nostro


Padre Nostro
tu che sei dentro di noi
sia santificato il tuo nome
sia fatta la tua volontà
come nel nostro interiore, cosi nella realtà esterna.
Dacci oggi la nostra Luce quotidiana
perdona il nostro passato , come noi perdoniamo quello degli altri
e non ci indurre negli anestetici del materialismo
ma liberaci dalla paura.
Così sia.

La storia di felice


C’era una volta un uomo di nome Felice
viveva in una piccola fattoria
amava gli animali, la natura e soprattutto il suo cane Tristar.
L’uomo da anni abitava lì e non si era mai spostato
neanche per fare la spesa, considerato che ci pensava un suo conoscente molto disponibile.
Le sue giornate erano concentrate sul lavoro della terra, degli animali,
e non pensava che al di fuori del suo c’era un altro mondo, un’altra realtà.
Era sempre stato da solo, non sentiva il bisogno di altre persone accanto,
stava bene con se stesso, da solo.
Passano gli anni…
Un giorno di primavera, c’era un bel Sole, i fiori erano appena sbocciati, gli uccellini cantavano armoniosi,
Felice è nella sua bella fattoria a dare da mangiare ai suoi adorati animali,
in lontananza si sente il rumore degli zoccoli di un cavallo, no sono due
trainano una bellissima carrozza bianca, l’uomo rimane basito e incuriosito.
La carrozza ormai vicina si ferma all’entrata della fattoria,
scende una donna più o meno della stessa età di Felice, dai lunghi capelli neri
e un particolare fermaglio tra i capelli a forma di farfalla.
La donna si avvicina a lui con un sincero sorriso, e subito Felice le domanda cosa l’abbia portata fino a lì.
Lei risponde che è sempre stata in viaggio, ed ora passava da quelle parti.
L’uomo, in modo arrogante, fa notare subito che non potrà trattenersi a lungo,
la signora ribatte immediatamente che non è affatto la sua intenzione, anzi è pronta a ripartire subito.
Spiega che il motivo della sua sosta è che era stata attratta dal bel paesaggio,
allora si era voluta avvicinare per poterlo osservare più da vicino.
Il Cocchiere, sorpreso dal comportamento di Felice
gli chiede se gentilmente può offrire alla Signora e a lui un bicchiere d’acqua
poiché il viaggio aveva aumentato la sete.
L’uomo cede all’insistenza del Cocchiere e decide di farli entrare
ma, avvicinandosi alla porta dell’abitazione, il cane Tristar inizia a ringhiare al Cocchiere
permettendo solo alla Signora di entrare in casa.
Il Cocchiere tornò sulla carrozza e decise di aspettare lì il suo bicchiere d’acqua.
Nel frattempo Felice e la donna entrarono in casa, allora subito lei, dopo averlo ringraziato
gli chiede incuriosita il motivo per cui viveva lì tutto solo.
Felice risponde che è sempre stato bene da solo e non ha mai pensato di andare via.
La donna, insistente, gli spiega che lo può aspettare un altro Mondo al di fuori della fattoria,
l’uomo non ne vuole sapere e si affretta a riaccompagnare la donna alla sua carrozza e salutarla.
Ringraziandolo ancora una volta, il Cocchiere parte.
La Signora, ormai lontana, si affaccia per salutare ancora una volta Felice,
quando dai capelli le cade qualcosa, allora a lui non gli resta che andare a vedere di cosa si tratta.
E’ caduto proprio il fermaglio tra capelli della donna che Felice aveva notato.
Rientrando in casa lo osserva, lo gira e lo rigira nelle sue mani e pensa, pensa…
L’indomani iniziando la sua solita vita dando da mangiare agli animali e coltivando la terra,
quando arriva il suo adorato cane con il fermaglio a forma di farfalla tra i denti.
Lui stupito lo prende e lo osserva di nuovo chiedendosi
“sarà un segno?”.
Il mattino seguente si alza più presto del solito e si mette a frugare per cercare una sua vecchia valigia,
che non aveva mai usato.
Quando la trova la riempie di cose che potranno essere utili, il minimo indispensabile.
Si avvia verso il cortile e inizia a salutare gli animali, in particolare il suo stupendo cane Tristar
e si avvia verso una meta che neanche lui conosce.

A.A.

La luce


Mi sveglio mentre sto correndo, come sonnambulo
intorno a me un mare di gente, chi corre di più, chi meno
sembrano tutti ipnotizzati
sono spaventato, non capisco.
Siamo dentro ad un tunnel
stiamo correndo in un tunnel al suo interno.
Quando mi sveglio rallento
devo capire perché corro
lancio un’occhiata alle mie spalle
dietro di me
dietro tutta quella gente
l’uscita è dall’altra parte!
C’è una Luce nella direzione opposta.
Mi fermo.
i miei compagni di corsa non capiscono
si voltano a guardarmi
c’è chi rallenta, e c’è chi scrolla le spalle e continua la corsa.
Mi giro nella direzione opposta
devo resistere perché c’è il fiume di gente che continua a correre
rischio di farmi trascinare e girarmi di nuovo
faccio qualche passo controcorrente, facendomi spazio tra la folla.
Eccola lì, la Luce è vicina
avevo visto giusto, l’uscita era nella direzione opposta
Mi guardo ai lati
non sono l’unico ad andare controcorrente
ci sono molte persone
più di quante me ne aspettassi
ma sono in minoranza rispetto alla folla che corre in dormiveglia
cerco di alzare le mani per segnalare che non sono soli
se ci avviciniamo potremo più facilmente creare un varco nella folla
Avvicinandomi all’uscita vedo la Luce sempre più chiaramente
riesco a scorgere alcune persone che procedevano controcorrente come me
poi sono arrivate fino all’uscita e sono tornate indietro sorridenti
queste persone ora procedono insieme ai sonnambuli, ma senza correre
queste persone sono gli Illuminati.
Voglio andare a dare un’occhiata all’uscita del tunnel.

Pp

La decisione


Due suggeritori al mio cospetto,
uno sono io e l’atro ero io.
Intuito e Istinto, i due si somigliano come fratelli.
Il destino eterico contro la logica sepolta,
 l’incondizionale contro il condizionato.
Il presente contro il passato,
l’artista contro l’aritmetico.
Uno più velato e armonico, l’altro più veloce e impulsivo,
uno magico e l’altro logico.
La decisione spetta a me stesso,
Felicità o euforia?
Una preghiera per distrarre la razione,
un mantra per canalizzare l’Etere nel sociale.

Pp